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RECENSIONE • GENERE: AvvENTURA/SIMULAZIONE • SVILUPPO: STUdIO dRYdOCk PTY • PRODOTTO: STUdIO dRYdOCk PTY • GIOCATORI: 1 • LINGUA: ITALIANO
farm life sim o vita parallela?
ola, affranta e ormai disillusa, vago tra lo store di Steam, i video di You-
S Tube e il Nintendo eShop alla ricerca di un Farm Life Sim che possa
essere all’altezza di un’asticella settata alle stelle da Stardew Valley (che,
perbacco, non voglio ricominciare per la quarta volta). Ne provo uno, due,
cinque, fino a perderne il conto. Ormai priva di speranza, vado a
guardarmi il gameplay dell’ultimo nome che avevo segnato
nella lista: tale Wylde Flowers, mai sentito prima. Scorro il
video velocemente per farmi un’idea, e ciò che vedo – e
sento – mi affascina. Vedo colori, tanti colori, e animazio-
ni fluide in una grafica piacevole e catchy. Vedo i classici
elementi di un Farm Sim, ma con quelle piccole diffe-
renze che sembrano renderlo unico. Vedo maschere e
mantelli, bacchette magiche e scope volanti. Sento, per
la prima volta in vita mia in un gioco del genere, parlare i
personaggi, e questa è una piacevole sorpresa. Dopo qual-
che minuto, al grido di “yolo”, decido di buttare venti euro per
provare questo gioco dal nome bizzarro.
E meno male che l’ho fatto.
■ di Sara “Jean Grey” Scardigli Lo dico subito: Wylde Flowers è uno dei giochi più coinvolgenti a cui abbia
mai giocato. In questo gioco prendiamo il controllo di Tara, una ragazza or-
mai grandicella che abbandona la sua travagliata vita in città e si trasferisce,
dopo vent’anni di assenza, nella fattoria in cui passava le estati da bambina,
per dare una mano alla nonna che non se la sta passando benissimo. La
fattoria è un po’ da sistemare, ma la casa della nonna è accogliente, così
come il resto di Armonia, l’isoletta su cui siamo arrivati. Iniziamo a fare la
conoscenza degli abitanti del posto, e non ci vuole molto per capire che
siamo arrivati in un posto che appare allegro e spensierato ma che in realtà
nasconde un mondo di lotta per il potere, sfrenate passioni, intrighi e tradi-
menti che manco Xena. La profonda caratterizzazione di ogni personaggio,
resa ancora più coinvolgente dal doppiaggio inglese più che discreto, dà
vita a un intreccio di storie e colpi di scena che rendono questo gioco una
sorta di seconda vita per chi ci gioca. È come se stessimo interpretando
in prima persona una serie tv, di cui però viviamo anche la quotidianità e
non solo le scene clue. La comunità del villaggio è forse la più inclusiva in
cui possiate imbattervi in un videogioco. Vi innamorerete dei personaggi
insieme a Tara, e come potrete immaginare avrete anche la possibilità di
convolare a nozze. Anche la colonna sonora fa il suo, soprattutto in deter-
minate fasi del gioco: cambia con le stagioni, a seconda dell’orario e del
luogo, ed è bella e stimolante.
Il progresso nella storia è ovviamente accompagnato da una classica – ma
nemmeno tanto – vita in fattoria, fatta di piante e ortaggi da coltivare, legna
da tagliare, animali da allevare, pesci da pescare e miniere da minare.
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