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RECENSIONE • GENERE: SURvIvAL hORROR • SVILUPPO: SFb gAMES • PRODOTTO: SFb gAMES • GIOCATORI: 1 • LINGUA: INgLESE
■ di giovanni “Innominato” C.
un parco giochi horror a 32 bit
row Country ci porta nell’omonimo parco dispone di un sistema per evitare di rimanere
C divertimenti, chiuso da diversi anni a cau- bloccati a causa della mancanza di munizioni,
sa di un incidente. La protagonista è l’agente sotto forma di distributori di bibite, che lascia-
Mara Forest, che cerca il misterioso proprieta- no cadere gli oggetti solo quando ne abbiamo
rio del complesso, il magnate Edward Crow. davvero bisogno.
Ben presto scopre che il parco è abbandonato Non è un gioco che vuole essere eccessiva-
ma non spopolato; i vecchi spettacoli sono ora mente impegnativo ma che ci tiene sul filo del
frequentati da ogni sorta di creature da incubo rasoio, Crow Country si colloca comodamente
la cui origine è legata al motivo per cui Forest in un punto in cui possiamo uscire dalla mag-
sta cercando Crow. gior parte delle situazioni se siamo attenti, ma
Il nuovo titolo di SFB Games è un sentito omag- ci ucciderà in un colpo solo se stiamo corren-
gio ai survival horror degli anni ‘90, che combi- do da una parte all’altra della mappa. È un gio-
na elementi tratti da Silent Hill e Resident Evil co che mi ha fatto sentire a casa quando mi ha
con un’estetica debitrice di Final Fantasy VII. messo a dura prova; dopo un inizio molto sem-
Gran parte della struttura è familiare: un luogo plice, la mappa si popola sempre più di nemici
pieno di porte chiuse, armi che possiamo usa- e trappole mortali, inondando luoghi familiari
re solo quando siamo fermi, munizioni e og- di nuovi pericoli. Tornare in un’area non popo-
getti curativi limitati, una moltitudine di enigmi, lata cessa presto di essere un’esperienza sicu-
note che descrivono gli eventi, ecc. ra, e correre per i corridoi può portarci sull’orlo
La scelta migliore intrapresa dagli sviluppatori della morte se non stiamo attenti.
è quella di non replicare semplicemente tutti La scenografia è superba; ogni luogo emana
i cliché del genere, ma di cercare le sue sen- personalità e ci si dimentica presto di consul-
sazioni con un approccio più amichevole, che tare la mappa grazie alla disposizione intelli-
si riflette nella sua simpatica direzione artistica gente delle stanze. Sebbene il backtracking
ma anche nella sua difficoltà accessibile. I ne- sia obbligatorio, come di consueto per il gene-
mici si ripresentano di tanto in tanto, quindi si re, le dimensioni compatte del complesso e la
è incentivati a imparare a schivare le minacce pletora di scorciatoie sbloccabili fanno sì che
e a sparare solo a quelle che ostacolano dav- non ci si debba mai preoccupare di spostarsi
vero i nostri progressi. In compenso, il gioco da un luogo all’altro.
■ Questo sì che è un azzardo biologico! Tyrant levati!
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