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RUBRICA      TIE-IN

             ONIMUSha
             (STAgIONE 1)
             Prodotto da: Sublimation
             Anno: 2023
             Lingua: Italiano
             Episodi: 8






                                                            l nuovo anime originale Netflix, Onimusha, prodotto da Sublimation,
                                                          I è un breve dark fantasy storico e forse non è l’opera più impres-
                                                           sionante in circolazione, ma la grafica pulita e la storia efficace fanno
                                                           sì che gli spettatori non sentano che le quattro ore di durata sono
                                                           sprecate. Per questo motivo, è perfetto per rilassarsi tra una serie più
                                                           lunga e altro.
                                                           Il franchise Onimusha di Capcom è rimasto inattivo ormai da decenni
                                                           e sorprende che sia stato scelto per un’operazione del genere senza
                                                           che venisse annunciato un nuovo gioco. Ad ogni modo Sublimation
                                                           ha scelto di ambientarlo in Giappone durante l’era Edo, dopo il perio-
                                                           do degli Stati Combattenti della trilogia del gioco originale.
                                                           Onimusha si sente più in debito con i film sui samurai che con il suo
                                                           stesso franchise: il famoso regista Takashi Miike è stato supervisore
                                                           alla regia, mentre il volto di Musashi è modellato sul leggendario at-
                                                           tore Toshiro Mifune. In effetti, il trasandato Musashi si comporta più
                                                           come l’iconico Sanjuro di Toshiro dal film omonimo, diretto da Aki-
                                                           ra Kurosawa. Anche se compaiono l’Oni e il Genma, così come l’Oni
                                                           Gauntlet utilizzato dal protagonista del gioco originale Samanosuke
                                                           Akechi, i mostri, le armi e la trasformazione di Oni mancano di quell’e-
                                                           sagerazione del videogioco che avrebbe potuto dargli la sua identità.
                                                           Dal punto di vista dell’animazione, la forza di Onimusha risiede più
                                                           che altro nei dettagli: i vasti paesaggi della natura selvaggia hanno
                                                           una qualità pittorica veramente alta e i volti e gli arti ben modellati dei
                                                           personaggi forniscono molte espressioni eccellenti e movimenti intri-
                                                           cati in combattimento, ma quando i personaggi sono costretti a fare
                                                           movimenti più ampi come camminare l’illusione si incrina e sembra
                                                                      tutto più goffo e rigido. Anche le creature non umane,
                                                                            come una coppia di falchi, non sono impressio-
                                                                               nanti quando si muovono. Sicuramente Su-
                                                                                  blimation avrebbe potuto rifinire molto
                                                                                    meglio le animazioni in CGI.
                                                                                     Tuttavia, Onimusha è consapevole
                                                                                      dei propri limiti e non spreca nes-
                                                                                       sun momento dei suoi otto epi-
                                                                                        sodi da 20 minuti. Con un cast
                                                                                         ridotto al minimo e un obiettivo
                                                                                         chiaro in lontananza, Musashi
                                                                                         e i suoi compagni si spingo-
                                                                                         no senza sosta da un’azione
                                                                                         appariscente all’altra. Con un
                                                                                         ritmo sostenuto, non c’è pos-
                                                                                         sibilità di annoiarsi quando tutti
                                                                                        sanno che la fine è sempre in
                                                                                       vista. Tutto sommato, Onimusha
                                                                                      non è la visione perfetta del fran-
                                                                                     chising per adesso abbandonato da
                                                                                   Capcom,  ma  come  veicolo  d’azione
                                                                                 samurai della vecchia scuola non è un
                                                                               brutto modo di passare il fine settimana.



            a cura di Sandro “Sunstoppable” Prete


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