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RECENSIONE • GENERE: AzIONE • SVILUPPO: MUSE SOFTWARE • PRODOTTO: MUSE SOFTWARE • GIOCATORI: 1 • LINGUA: INgLESE
l’inizio della più famosa
lotta contro il nazismo…
uando parliamo di videogiochi steal- della SS sia dei forzieri che contengono
Q th viene spontaneo pensare a Metal oggetti più o meno utili per l’avventura. È
Gear, ma forse non tutti sanno che non è anche possibile uccidere le guardie per
stato il primo del suo genere. L’origine dei perquisirne il cadavere, ma occhio perché
giochi stealth risale al 1979 con Manbiki le guardie sopravvissute lancerebbero l’al-
Shounen, titolo nipponico che trattava di larme al loro ritrovamento. Le armi a dispo-
furti in un minimarket. Due anni più tardi sizione sono una pistola (con proiettili li-
arrivò invece il protagonista di questa re- mitati) e delle granate che permettono, ad
censione, Castle Wolfenstein. Pubblicato esempio, di distruggere un muro per poter
originariamente su Apple II (ma divenuto sparare alle guardie attraverso la parete. I
poi famoso su Commodore 64), il gioco soldati della SS sono però dotati di giub-
della Muse Software sarebbe diventato da botti antiproiettile, caratteristica che, uni-
lì a poco non solo un pilastro del genere, ta alle poche munizioni disponibili, porta
ma anche l’incipit di una saga storica. Le nuovamente l’utente a preferire l’approc-
vicende di Castle Wolfenstein risalgono al cio stealth. Curioso come potremo trova-
periodo della Seconda Guerra Mondiale, re delle bottiglie di alcolici sparse per le
all’interno di un castello stanze, le quali potranno renderci ubriachi,
(Wolfenstein) che fun- inficiando così la nostra mira. Castle Wol-
ge da base segreta per i fenstein mostra un comparto tecnico di ri-
nazisti. Il nostro scopo è lievo assoluto, se pensiamo al 1981. Il lato
quello di superare tutte le grafico è stato studiato ad hoc per godersi
stanze del castello ed eli- al meglio il gioco, semplice quanto basta
minare Adolf Hitler. Castle per non creare confusione e per regalare
Wolfenstein si presenta al videogiocatore il pieno controllo dell’a-
con una visuale dall’alto zione. Sorprendente è invece il comparto
che raffigura però i per- sonoro, dotato delle prime voci digitaliz-
sonaggi lateralmente, un zate; al vostro avvistamento sentirete le
singolare mix grafico che guardie urlare “Acthung!”. Questo sistema
permise al gameplay di è stato denominato da Silas Warner (il pro-
svilupparsi in tutta la sua grammatore del gioco), The Voice. Inoltre,
originalità. Essendo un l’assenza di brani musicali aiuta a rendere
videogioco prettamente l’atmosfera ancora più suggestiva. Infine,
stealth, è d’obbligo agi- le oltre 60 stanze garantiscono una buona
re con cautela e trovare longevità, invogliando l’utente a rigiocarlo
il momento propizio per più volte per scoprirle tutte.
eludere le guardie nemi-
che. Qui entra in gioco la
visuale panoramica che
permette all’utente di ave-
re piena visione della sua
posizione all’interno delle
■ di Alessandro Pugliese stanze. Stanze nelle quali
troveremo sia le guardie
ChE RIUSCI’ A PROPORRE CONTENUTI ORIgINALI, RACChIUDENDOLI IN UN PRODOTTO STRAORDINARIAMENTE 80
■ IDEE SPAzIALI PER L’EPOCA…
■ …MESSE IN ATTO EgREgIAMENTE ■ INvECChIATO SI’, MA NON TROPPO
■ …TECNICAMENTE MOLTO vALIDO
IN BREVE... UN PASSAggIO FONDAMENTALE NELLA STORIA DEL gENERE STEALTh. UN PICCOLO CAPOLAvORO DATATO 1981
bEN AMbIENTATO. QUANDO LA gRAFICA ERA UN CONTORNO E LE IDEE ERANO LA PORTATA PRINCIPALE.
• DATA DI USCITA: 09/1981 • PIATTAFORME: COMMODORE 64 (RECENSIONE), APPLE II, ATARI 8-bIT, , DOS
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