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MAGIC MOMENT      RUBRICA

           GRAND THEFT AUTO III
           LA DROGA CON LA DROGA DENTRO

               utunno inoltrato del 2001. Dopo i “3  La verità è che quando iniziò a girare il gio- salita alla fine
           A giorni” di visite militari, con quei quat- co sul magico tubo catodico (omg, quanto  del quale c’e-
           tro pidocchi di euro che mi diedero andai  sono vecchio...) tutti rimanemmo sorpresi  ra  sospesa
           a comprare il Super Console di quel mese.  da quella città viva, dall’autoradio, da quel  una  pillolona.
           Faceva un freddo cane, stranamente, a Na- profumo di finto crimine che affascina sem- Ignaro del suo fun-
           poli. A scaldarmi c’era la review di GTA3,  pre. Da non violento diedi un pugno ad un  zionamento la presi e il
           un bel 9 e tanti complimenti, giusto per al- passante mentre giravo per Liberty City.  mondo andò sorprendentemente alla mo-
           zare il mio hype a mille. Andai a comprarlo,  Arrivò la polizia. Mi inseguì. Ricordo che  viola con Claude che sembrava Max Payne
           per PS2, anche se in casa non c’era tanto  vicino all’ospedale ci fosse un vicoletto in  quando schivava i proiettili. E mentre tutto
           entusiasmo verso il titolo Rockstar Games.                            andava alla moviola, con tanto di suono di-
                                                                                 storto della voce dei passanti, provavo a
                                                                                 picchiare con pugni mosci e goffe testate
                                                                                 i poliziotti con un effetto comico non indif-
                                                                                 ferente tanto che ci scassammo dal ridere
                                                                                 con i miei fratelli. Alla fine, i poliziotti mi
                                                                                 fecero fuori, ma da quel momento concor-
                                                                                 dammo insieme che GTA 3 fosse un capo-
                                                                                 lavoro. Storico.














            SUPER MARIO 64

            EMOZIONI TRIDIMENSIONALI

               ’è stato un tempo, verso metà/fine anni 90 che la rivoluzione
            C del 3D ci colpì così forte da stordire qualsiasi giocatore for-
            tunato da poter giocare a Super Mario 64. Con mio fratello Fran-
            cesco, l’impaginatore matto autore della grafica di Primo Player,
            sognavamo  guardando  le  immagini su  Super  Console  prima  e
            Mega Console dopo. Un giorno capitò che su JTV, un bellissimo
            canale dove si parlava di tecnologia e venivano trasmessi i carto-
            ni animati “giusti”, fecero vedere in video il capolavoro Nintendo
            e già vedere quello ci portò avanti nel futuro. Cavolo, non esi-
            steva YouTube, il PC era ancora poco diffuso, ed in TV era vera-
                 mente difficile vedere qualcuno giocare con i videogiochi.
                 Insomma, Super Mario 64 era un sogno. Arrivò il Ninten-
                 done 64 in Europa accompagnato proprio dall’idraulico
                  con i baffi tridimensionali. Mia madre, con uno slancio di  che non era manco così vicino casa. Avevo 16 anni, mia sorella
                         sacrificio per farci contenti (faceva felice 4 figli  13. Il giocattolaio aveva i baffi e sembrava un Super Mario na-
                           contempora- neamente), ci fece il regalo.  poletano. Ci diede la console e il gioco e con sorriso ci salutò
                                         Ma siccome non ne capiva  augurandoci buon divertimento. Eravamo i ragazzini più felici di
                                         nulla, mi diede i soldi, che  quel momento. Arrivati a casa però aspettammo Francesco, con
                                         erano le Lire più belle del  l’hype a mille. Appena mio fratello, quindicenne, varcò la porta
                                       mondo. Siccome all’epoca  di casa, gli facemmo lo scherzo e si trovò console e gioco avanti
                                      Francesco usciva tardissimo da  a sé felice come una Pasqua. Non mangiò neanche che subito
                                    scuola e io ero già a casa, non  ci mettemmo a montare il tutto e poter giocare. Ok, Sandro, ci
                                      stando più nella pelle uscii da  hai raccontato tutto sto papiello, ma il magic moment? Mario che
                                       solo, accompagnato da mia  spunta dal tubo in tutta la sua tridimensionalità, colorato, agile
                                       sorella minore super curiosa,  e parlante. E il ricordo legato ad esso che ho condiviso con voi.
                                       e andammo dal giocattolaio,  Indimenticabile!


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