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RUBRICA MAGIC MOMENT
PARAPPA THE RAPPER
LA PATENTE A RITMO DI RAP
remessa: per me Parappa Gira a destra, dai gas! Poi all’im-
P the Rapper è un magic mo- provviso: Woh ho ho ho! Stop
ment fatto gioco, ma veramen- the car! We got an emergen-
te. Chi non ci ha giocato alzi la cy, can’t you see? Niente, era
mano e si dia un pugno in te- aperta la portiera. E mentre ero
sta perché merita. Ma potendo lì a schiacciare i vari tasti del
scegliere ricordo con estrema joypad, i miei piedi andavano
estasi il momento della patente a tempo di musica e la faccia,
della giovane vita del simpatico mia e quella dei miei fratelli,
cane rapper. L’istruttrice Alce aveva un costante sorriso
Mooselini, con la faccia severa e stupore
ma giusta e la voce da brividi, per la ge-
ci insegna a guidare a ritmo di nialata che
un’irresistibile musica. Parappa si stava pale-
imbranato va a tempo di musi- sando sullo
ca con la testa. Il cofano della schermo.
macchina salta in aria per per- Iconico!
metterci di guardare meglio i
piedi del giovane cane che si
destreggiano sui pedali.
IL MAGIC MOMENT ChE RACCONTIAMO
IN QUESTE PAGINE BLU è QUEL SOLCO
ChE SI è CREATO NELLA VOSTRA ANIMA
DI VIDEOGIOCATORE ChE FA Sì ChE
RICORDIATE UN DETERMINATO GIOCO CON
AFFETTO E STIMA. IO VI RACCONTO I MIEI,
MA SAREI BEN FELICE DI SENTIRE I VOSTRI.
SCRIVETEMI!
a cura di Sandro “Sunstoppable” Prete
SOUL CALIBUR
LE INCREDIBILI OMBRE DELLA NEXT GEN
ra una calda estate quando il Dreamcast varcò l’uscio della casa dei
E Prete Bros. La magica scatoletta bianca Sega ci ha dato tantissime
soddisfazioni, nonostante nel mondo fosse bistrattata a favore della
Playstation prima e PS2 dopo. Ma mentre tutti stavano lì a sorprendersi
delle promesse Sony, noi rimanevamo a bocca aperta sulla concretezza
dei giochi dello stampo di sogno. I soldi erano pochi e quindi anche
i giochi da comprare e ci salvava la demo che accompagnava la
console. Tra i vari titoli presenti nella demo c’era Soul Calibur
con Kilik che si prodigava in un assolo con la sua arma men-
tre sotto di lui c’erano le ombre che si muovevano soffici,
verosimili, qualcosa da lasciare a bocca aperta. Sovente
mettevamo la demo solo per gustarcela, come un film.
La facevamo vedere agli amici che come noi non
ci potevano credere: “Guarda le ombre del per-
sonaggio come si muovono, incredibile!!”. Era
qualcosa di cui vantarsi, quasi. Era la vera next
gen, viva e forte, davanti ai nostri occhi e non semplici
promesse. Sorprendente.
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