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WONdER bOY III: ThE dRAgON’S TRAP RECENSIONE
RPG: Prima di affrontare le complicate aree di gioco è meglio rifornirsi dal no-
stro negoziante di fiducia (un uomo suino con benda all’occhio e sigaretta…
ricorda molto Snake di Metal Gear Solid 3) il quale
ci fornirà, al giusto prezzo, le armi (spade, armature,
scudi, boomerang, bombe ecc) e le magie (tuoni, tor-
nado ecc.) essenziali per rimanere vivi. Nel caso che
vi sentiste troppo male fisicamente, durante tutta l’av-
ventura potrete riprendervi dalle ferite subite facen-
dovi curare nell’apposita infermeria (una bella bionda…
molto meglio del maiale). Nel menu dell’armamentario possiamo consulta-
re l’evoluzione delle caratteristiche attribuite al personaggio che in questo
caso sono solo tre: Attacco (AP), Difesa (DP) e Carisma (CP). La prima fa
riferimento alla potenza fisica, la seconda al numero di danni che si può
subire prima di perdere l’energia che è rappresentata da cuori (come in
The Legend of Zelda), mentre la terza risulta alquanto indispensabile nel rap-
porto con i negozianti; infatti, se il CP sarà troppo basso essi si rifiuteranno di
vendere i propri oggetti anche se avremo denaro a sufficienza. Nel corso della
lunga avventura, sarete inoltre presi dalla costante ricerca di denaro per l’ac-
quisto di armi più potenti e di chiavi utili per aprire porte, ci sono persino chiavi ■ di Francesco Prete
nascoste in zone perdute o possedute da inaspettati mostri. L’evoluzione è un
fattore davvero importante che vi farà perdere molto tempo; quindi, sarà buona
abitudine non dimenticare di procurarsi sempre le indispensabili password, di
cui Wonder Boy III: The Dragon’s Trap è provvisto.
Sul piano tecnico c’è da dire che Sega produsse un gioco che graficamente si
attestava su un buon livello di qualità, con sprite e scenari disegnati con discre-
ta cura, ovviamente qualche particolare in più non avrebbe fatto male ma tutto
sommato non ci si può lamentare. La versione per PcEngine è decisamente più
gradevole, ci furono anche dei cambiamenti come i capelli di Wonder Boy che
passarono da verdi a biondi, o la trasformazione in leone che divenne in tigre.
Westone mise in pratica anche un ottimo campionario di musiche dallo stile
memorabile e fantasioso che accompagneranno egregiamente la vostra mar-
cia verso la sperata vendetta.
Il sistema di gioco all’epoca si presentava del tutto nuovo, infatti affrontare i
livelli con le diverse mutazioni del protagonista (un drago, un topo, un leone,
un piranha e un falco) apriva possibilità di gioco quasi infinite, era una continua
ricerca di segreti, di zone nascoste e di armi e magie sempre più potenti da
comprare.
Immaginare oggi Wonder Boy III: The Dragon’s Trap in chiave moderna (c’è sta-
to il gradito remake) ci porta a pensare che forse scavando nel passato si pos-
sono trovare valide idee per futuri giochi che uniscano generi diversi in modo
originale, ma purtroppo sappiamo per certo che molto difficilmente rivedremo
Wonder Boy affrontare le avversità in un’avventura epica e densa di atipicità
come quella che vi ho appena descritto. Per fortuna il passato non è del tutto
scomparso ed oggi possiamo ancora appassionarci con quello che tanti anni fa
fece entusiasmare milioni di ragazzi. ■ La trasformazione da leone oltre ad essere la
mia preferita è anche la più potente e quella che
ci fornisce le migliori statistiche
mANcA NuLLA: uNA gRAfIcA SImPATIcA, muSIchE OREcchIAbILI, uNA LONgEvITà A DIR POcO INvIDIAbILE E IL 92
■ LE TRASfORmAzIONI DEL PROTAgONISTA SONO LA chIAvE
DELLA SuA EccEzIONALE gIOcAbILITà ■ IL POTERE DELLE TRASfORmAzIONI NON è bILANcIATO
■ PASSwORD LuNghISSImE!
■ ANcORA OggI AScOLTO LA cOLONNA SONORA. SPETTAcOLARE!
iN BreVe... wONDER bOY III: ThE DRAgON’S TRAP, fORSE PROPRIO PER LA SuA INASPETTATA cOmPLETEzzA, NON gLI
DIvERTImENTO cLASSIcO DI TuTTA LA SAgA DEL mITIcO wONDER bOY.
• DATA DI USCITA: 1989 • PIATTAFORME: SEgA MASTER SYSTEM, gAME gEAR, PC-ENgINE
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